Saturday, November 29, 2008

Blow

Ho visto Blow (USA, 2001) di Ted Demme, con Johnny Depp e Penélope Cruz (a cui si aggiungono, tra i molti altri, Franka Potente e Ray Liotta).

Il film è la trasposizione su pellicola della storia vera di George Jung, un giovane della provincia statunitense che, attratto dal denaro e desideroso di uscire da una situazione familiare poco felice, emigra in California dove dà inizio alla sua rapida e inarrestabile ascesa: piccolo spacciatore di marijuana prima e grande trafficante di cocaina poi. Ma all'ascesa fa presto seguito un tragico declino.

È la travagliata storia di una vita (quella di Jung) e di un'epoca (quella dagli anni '60 agli anni '80) che si sovrappongono continuamente.
Molto accurate le ricostruzioni degli ambienti, dei vestiti, delle musiche e dell'atmosfera in genere. E molto interessante e intensa è soprattutto la rappresentazione delle tante tipologie di rapporti umani messi in scena dal regista.

Davvero notevole l'interpretazione di Johnny Depp e di grande forza quella di Ray Liotta. Particolarmente toccante il finale. Tra le note negative segnalo invece una certa debolezza nel trucco che non rende pienamente le versioni invecchiate di Depp e Liotta, anche perché l'orizzonte temporale preso in esame dal film è oggettivamente troppo ampio.

Il dramma umano del protagonista, a mio avviso, è racchiuso in una breve frase pronunciata prima che questi venga condotto definitivamente in carcere; ripensando all'infanzia e a suo padre, e resosi conto che non potrà più rivedere la figlioletta, esclama: "everything I love in my life goes away".

La parte più agghiacciante di Blow è la normalità del personaggio interpretato da Depp: in fondo un bravo ragazzo che, presa la strada sbagliata, nonostante svariati tentativi, non riuscirà più a raddrizzare la propria vita. Esattamente come avrebbe potuto accadere a ciascuno di noi.