C'è un libro che mi ritrovo a citare spesso: "Come Smettere di Farsi le Seghe Mentali e Godersi la Vita" di Giulio Cesare Giacobbe. Nel testo l'autore indica come soluzione alle nevrosi moderne quella di smettere di pensare ed essere presenti a sé stessi.
Mi fa pensare alla nostra mente come a un vaso che tende a riempirsi di pensieri; dunque il trucco è quello di essere noi, nel modo più consapevole possibile, a scegliere con quali pensieri riempire il vaso. Se infatti la nostra mente è colma di pensieri positivi automaticamente non ci sarà più spazio per quelli negativi (ma vale anche il viceversa).
I pensieri positivi sono quelli relativi al presente, sono il descrivere interiormente quello che si sta facendo in un determinato momento, quello che si vede, quello che si sente, e quello che in genere stimola i nostri sensi. Vado in auto al lavoro, mi osservo mentre tengo le mani sul volante, e descrivo le sensazioni tattili che provano le mie dita, o i miei occhi mentre osservano le diverse tonalità del cielo, le mie orecchie mentre sentono i rumori all'esterno o la musica che fluisce dalla radio, e così via.
I pensieri negativi, al contrario, sono l'irrealtà, cioè il pensare al passato o al futuro, rimuginare su quello che è stato e non può più essere cambiato o immaginare quello che potrebbe essere. Vado in auto al lavoro e penso a quello che dovrò fare, a cosa dirò al mio capo, ai rapporti con i colleghi, o penso a qualche situazione di tensione occorsa la settimana prima.
Il concetto del vaso pieno funziona anche quando pensiamo al sistema dei cosiddetti mezzi di informazione, specialmente in questo Paese. Ogni giorno i telegiornali e i giornali ci danno praticamente le stesse notizie, quasi sempre nello stesso ordine di importanza. E allora è molto meglio spegnere la TV e richiudere i giornali e fare un po' di ricerca attiva sulla Rete, o ascoltare un buon disco, o ancora preparare uno spuntino o fare una passeggiata.