Le tasse rappresentano un giusto prelievo sul nostro reddito che lo Stato opera per poi restituirci servizi e prestazioni. Questo meccanismo dovrebbe essere il più semplice e lineare possibile, dovrebbe cioè essere assolutamente chiara e trasparente la relazione che permette di capire dove va a finire ciò che ci viene tolto. Ovviamente in un Paese come questo è tutto estremamente complicato e della trasparenza cui faccio riferimento sopra non c'è traccia.
Nella vita esistono cose molto complicate come le leggi della Meccanica Quantistica, e cose molto semplici come il Teorema di Pitagora. Ma si tratta di cose invariabilmente complicate o intrinsecamente semplici. Quando invece la complicatezza è una variabile umana, o dipende da Paese a Paese, allora c'è qualcosa che non torna. Rendere difficile quel che è semplice ha sempre una finalità nefasta, che porta ad avvantaggiare qualcuno ai danni di qualcun altro.
Credo che questo sia l'unico Paese al mondo dove vige il Federalismo della Tassazione. Agli enti locali (regioni, province, comuni, ...) non è stata trasferita alcuna competenza esclusiva, ma è stata concessa la capacità di imporre nuove tasse. Non in sostituzione, ma in aggiunta a quelle statali.
Una forma istituzionale del genere andrebbe brevettata!
Tra quanto lo Stato mi toglie e quanto mi restituisce è difficile vedere oggi un collegamento, sembra tutto casuale, soprattutto sembra tutto ingiusto.
Mi viene in mente quello che provo ogni volta che apro una scatoletta di tonno; penso ai grossi tranci di tonno esposti al mercato del pesce, al bel colore rosso delle carni, al profumo caratteristico; e mi domando che relazione ci sia tra quelle cose e quel che poi salta fuori dalle scatolette di latta.