Anche la TV inquina; inquina pesantemente le coscienze. È l'inquinamento operato dai cosiddetti mezzi di informazione, che molto spesso invece disinformano. Dietro a ciò il più delle volte c'è un disegno preciso, scientemente orchestrato da un'attenta regia, che evidentemente risponde in modo diretto ai poteri forti, alle tante corporazioni e ai loro enormi interessi economici; altre volte c'è più semplicemente un mix di ignoranza e superficialità giornalistica (che di solito non manca mai).
Tanti i modi di inquinare le notizie, credo ne parlerò in uno dei prossimi post. Per ora voglio limitarmi a un esempio di questi giorni.
Da circa una settimana i telegiornali nazionali hanno cominciato a mettere in giro la notizia secondo cui la situazione dei rifiuti a Napoli non danneggerebbe soltanto l'immagine di quella città, ma il Paese intero. Le tesi giornalistiche sostengono infatti che i TG esteri non farebbero alcuna distinzione tra Napoli e il resto del Paese, dunque vi sarebbe semplicemente una pericolosa e generica associazione tra rifiuti e cosiddetta Italia. I principali leader politici che si avviano alle imminenti elezioni di metà Aprile (su tutti Berlusconi e Veltroni) si sono tragicamente accodati al mesto coro. Della serie "peggio di così...".
Peccato che tutto ciò sia completamente falso. Per restare in tema, si tratta di una bufala bella e buona.
Ho la fortuna di incontrare spesso molti stranieri, principalmente Europei, e ho chiesto a molti di loro se fossero informati sulla questione dei rifiuti napoletani. Tutti, esattamente tutti, a precisa domanda, hanno risposto in modo altrettanto preciso che i loro organi di informazione hanno parlato e continuano a parlare e a mostrare le immagini di quel che succede a Napoli e che mai è stata fatta una vaga o generica associazione tra quella situazione specifica e il resto del Paese.
Gli Europei, contrariamente alla maggioranza degli Italiani, sono inoltre molto meno superficiali e molto più preparati da un punto di vista geografico: sanno esattamente dove si trovano Napoli, Firenze, Venezia, ecc.
Una riprova seria della falsità di questa notizia è naturalmente il fatto che la crisi del turismo e dei prodotti alimentari partenopei non si è per nulla avvertita e propagata altrove.