Friday, May 01, 2009

Shogun

In questi giorni ho ascoltato e riascoltato Shogun, il quarto album degli ancor giovani Trivium. Il disco, uscito nella seconda parte del 2008, segue il tanto acclamato e criticato The Crusade, l'opera che ha spalancato ai ragazzi della Florida le porte del grande pubblico metal.

Ho acquistato The Crusade (e ne sono felice) ma non farò altrettanto con questo Shogun.

L'album precedente aveva raccolto grandi critiche per un eccessivo accostamento a certe soluzioni sonore e vocali dei Metallica, e anche per un taglio definito troppo commerciale. Al contempo aveva raccolto anche molte lodi perché, in estrema sintesi, si trattava di un bellissimo lavoro, intrigante, dinamico e fresco.

E ora? Shogun, che invece è stato incensato dalla critica di settore, segna il recupero di molte parti vocali in stile growl e vira verso lidi meno commerciali. Alla fine, però, il disco lascia addosso poche emozioni. Si nota una spiccata distonia tra le parti melodiche e quelle più dure, nel senso che le prime sono "troppo" melodiche e mal si amalgamano alle seconde. In molti casi, poi, sembra essere prevalsa la ricerca di composizioni eccessivamente lunghe e complesse, con strutture che, nel loro insieme, mostrano una scarsa omogeneità e un blando raccordo tra le parti. Si ha anche l'impressione di trovarsi di fronte a un prodotto veloce, fatto apposta per un rapido consumo e che difficilmente resterà nei ricordi di lungo periodo degli amanti del genere. Ascoltando il disco mi sono detto più volte: bello, ben suonato, ben fatto, ma non mi piace!

In definitiva mi sembra che il grupp abbia segnato un passo indietro rispetto al meno considerato predecessore. Il tempo, come sempre, dirà quale dei due dischi in questione avrà mostrato maggior valore.