Ieri tutti i TG locali e nazionali hanno mostrato le immagini del viaggio inaugurale di Freccia Rossa, il nuovo collegamento ferroviario tra Milano e Bologna, circa 200 chilometri in 65 minuti.
Ci si è soffermati sulla puntualità del treno, come se la normalità da noi fosse un evento eccezionale, e si sono mandate in onda interviste a viaggiatori entusiasti. Pareva di essere alla pomposità dei tempi del Duce, come se quanto realizzato fosse il primo caso di alta velocità nel mondo. Qualche cenno al fatto che la nuova tratta causerà ritardi per molti pendolari che viaggiano su linee regionali, ma niente più. Nessun giornalista serio che invece abbia spiegato quanto questo Paese è indietro rispetto ad altre nazioni europee.
Il nome Freccia Rossa a me fa pensare più all'epoca pre-tecnologica in cui si usavano arco e frecce che a una grande rivoluzione di velocità.