Dato che la mia nazione non ha ancora un presidente questa sera ho seguito il discorso televisivo del presidente degli Italiani.
Il giovane Napolitano, in principio simpatizzante fascista e poi coriaceo militante comunista (forse oggi ex comunista, ma forse no, comunque "l'uomo dei ni" come ama definirlo mio padre) ha inscenato un discorso di fine anno di quelli che ti saresti aspettato di sentire in Unione Sovietica o in qualcuno degli stati asiatici nati dopo il crollo dell'ex grande impero.
Il solito elenco di prevedibili banalità, ma questa volta accompagnate da uno strano comportamento: Napolitano ha parlato per venti minuti guardando dritto nella telecamera; sulla scrivania aveva però una serie di fogli e, curiosamente, a intervalli più o meno regolari ne passava uno da destra a sinistra, come a voler dire "questo punto l'ho smarcato". Due interruzioni anche per sorseggiare dell'acqua (povero uomo, chissà che fatica!). Poi il discorso giunge al termine, ma altrettanto curiosamente non tutti i fogli sono migrati a sinistra, come invece sarebbe stato logico attendersi in conclusione.
Sembrava di assistere alla versione povera, triste e solitaria di un Muppet Show di provincia.
Immagino che da stasera, in perfetta tradizione borbonica, sarà tutto un fiorire di analisi e commenti sul discorso del presidente. Ne conteggeranno la durata in secondi, ne faranno un'analisi grammaticale, sintattica e di stile; disquisiranno di inquadrature e di regia, e guarderanno a chissà quali altri indicatori. Ma alla fine resterà pur sempre un discorso di poco conto.
Io invece mi chiedo: ma 'sto discorso di fine anno è trasmesso in diretta per davvero o è anch'esso una patacca?