Thursday, December 18, 2008

Cinepanettoni

Chi pensa che i giornalisti abbiano tanti difetti si sbaglia: ne hanno molti di più. Tra questi un vezzo particolarmente odioso è il ricorso continuo a espressioni ad effetto e a neologismi: cinepanettone è un esempio abbastanza recente.
Stasera, facendo un po' di zapping, ho notato che tanto il TG1 quanto il TG5 hanno chiuso le loro rispettive edizioni con un servizio di circa tre minuti (!) sull'ultimo italico film usa-e-getta del periodo natalizio. Quest'anno il titolo scelto è Natale A Rio. Conoscendo il passato della coppia Boldi & De Sica, ora sciolta, e visti i provini della pellicola possiamo concludere con certezza assoluta che si tratta di un'inutile boiata, un film idiota indegno di essere persino citato.
Il fatto che se ne sia parlato sui due telegiornali principali è negativo per almeno due ragioni: in primo luogo si è diffusa una notizia dal contenuto discutibile se non deleterio, e in secondo luogo, come logica conseguenza, si è sottratto del tempo prezioso a scapito di informazioni più importanti, per le quali c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Con questo tipo di andazzo non ci si stupisca poi se i giovani di questo Paese sono ignoranti in geografia, Inglese, matematica, ecc.
Immaginate ora di teletrasportarvi a Berlino, a Parigi, oppure a Barcellona o a Stoccolma: telegiornali di questo tipo in quei Paesi non sono nemmeno ipotizzabili, non sono concepibili.
Da ultimo ci tocca sentire anche termini come cinepanettone, che per noi che a Milano ci siamo nati e ci abitiamo, miracolati superstiti della infinita colonizzazione italiana, sono peggio del veleno di una vipera. Perché almeno il panettone non dovete toccarcelo. E non ci interessa nemmeno che diventi un dolce da esportazione, di valenza nazionale o internazionale. Se c'è qualcosa di sacro, per me che sono ateo, questo è proprio un buon panettone a Natale!