Il caso è quello di Luca Luciani, giovane e altolocato dirigente di Telecom Italia, che nel corso di un'assemblea aziendale, per strigliare e motivare i suoi, cita la battaglia di Waterloo come il capolavoro di Napoleone (chiamato in chiusura anche Napoletone).
Il video viene pubblicato su YouTube e la notizia fa il giro rapidissimo dei blog e della Rete. In serata le immagini vengono trasmesse da Striscia La Notizia e da lì al resto del mondo il passo è breve. La conclusione è farsesca: niente scuse e il ritiro del pezzo da YouTube. Ma si sa, in Rete, nulla viene perso realmente, e il video circola lo stesso.
Diciamocelo, Luca Luciani sembra il compagno belloccio e paninaro che tutti abbiamo avuto al liceo; chi, come me, ha vissuto il vuoto pneumatico degli anni '80 a Milano, per quanto si sforzi, non può immaginarselo diversamente; di famiglia ricca, grammatica incerta, amante dei bei vestiti, affascinante con le ragazzine col viso coperto di terra e ruffiano coi compagni di classe, da invitare nell'attico di città o nella tenuta di campagna per farsi fare favori e compiti. Ruffiano da perdonarti anche il chiodo e le toppe degli Iron (Maiden), pur di ottenere quel gli serve. E soprattutto un tratto inconfondibile: un'ignoranza abissale, resa ancor più comica dalla presunzione di poter essere celata dietro a una questione di reddito.
Non siamo tutti uguali, se nasci ricco e ignorante non finirai mai a friggere patatine dietro al banco di McDonald's (che ai tempi si chiamava Burghy), anche se quello sembra il lavoro fatto apposta per te. Se nasci ricco e ignorante probabilmente finisci per diventare il top manager di una qualche multinazionale, Telecom Italia, per esempio (ma anche la concorrenza).
Il discorso di Luca Luciani è un capolavoro comico e allo stesso tempo tragico, che racchiude in sé il dramma sociale di un secondo fallimento generazionale, quello appunto dei rampanti anni '80, in qualche modo figlio dell'altro grande dramma, quello del '68.
Luca Luciani è comico in tutta la sua incosciente ingenuità. Il resto invece è tristemente patetico. Il ritiro del video da YouTube è la disperazione di chi cade nelle sabbie mobili e si muove convulsamente nel tentativo di emergere, accelerando invece la sua discesa verso il fondo.
E i giornalisti che hanno parlato di gaffe sono l'emblema della disonestà professionale che ci inonda e circonda. Tutti noi abbiamo fatto gaffes, ma anche dopo esserci scolati una bottiglia di Jack Daniels non diremmo mai che Napoleone ha vinto a Waterloo o che Galileo era siciliano.
Si dice che Luciani sia pagato 800 mila euro all'anno, il che sembra plausibile. Si dice che fosse sotto evidente effetto della polvere bianca, non saprei, non me ne intendo proprio. Ma la figura, fatte le debite proporzioni, resta tanto storica quanto la vera Waterloo. Quel che è incerto, trattandosi di Italia, è se a ciò seguirà il giusto esilio. Io non ci scommetto un centesimo e voi?