Tratto dal paragrafo "La via scientifica alla spiritualità" del saggio Il Matematico Impenitente di Piergiorgio Odifreddi (2008, Longanesi).
"[...] Secoli (anzi, millenni) di assuefazione a un pensiero irrazionale e a una visione magica del mondo, che oggi il clero e i clericali chiamano eufemisticamente le radici cristiane dell'Europa, hanno finito col creare una contrapposizione con il pensiero razionale e la visione scientifica dell'universo. Ma è giunta l'ora di rivendicare le vere radici dell'Occidente, che ovviamente non stanno in Medio Oriente, e di riappropriarsi dei valori spirituali che alla logica e alla fisica attribuivano non solo gli stoici, ma anche i platonici e gli aristotelici: rispettivamente, come pratiche di distacco dalla quotidianità, come strumenti di percezione dell'armonia del mondo e come attività contemplative fine a se stesse.
Che la scienza e il pensiero formale possano costituire le basi per un'etica razionale e una spiritualità laica non lo si è mai dimenticato [...].
L'urgenza dei tempi moderni non è dunque tanto di costruire un'etica razionale e una spiritualità laica, che ci sono sempre state, ma di sfatare le pretese delle religioni mediorientali e delle filosofie continentali di possedere il monopolio dei valori e della saggezza [...]. La verità è, invece, che le pratiche di quelle religioni e le teorie di quelle filosofie stanno agli esercizi spirituali basati sulla scienza e sulla logica come l'alchimia sta alla chimica, o l'astrologia all'astronomia, o la fantasia alla realtà".